Back19.gif (6694 byte)Introduzione

 

Le tappe fondamentali dell’euro si possono così facilmente sintetizzare. La moneta unica è entrata ufficialmente nel vocabolario europeo con il Trattato di Maastricht che portava il titolo significativo di Unione economica e monetaria (UEM). Con tale documento si stabiliva che gli Stati dell’Unione europea che avessero rispettato determinati parametri economici e finanziari avrebbero potuto aderire alla costituzione della nuova moneta unica.

Ma la data di nascita ufficiale dell’euro è il 1° maggio 1998, quando a Bruxelles vengono presentate le nuove monete e soprattutto vengono formalmente stabiliti i Paesi aderenti, che in un primo momento sono 11 ed ora 12: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, a cui dal 1° gennaio 2001 si è venuta ad aggiungere la Grecia.

Con il 1° gennaio 1999 ha avuto inizio poi quella che è definita la fase transitoria di introduzione dell’euro, che durerà fino al 31 dicembre 2001. In particolare l’euro è divenuta moneta a corso legale anche se non materialmente ancora stampata, mentre le altre monete aderenti sono diventate dei sottomultipli dell’euro con un valore di cambio fisso pubblicato il 31 dicembre 1998 sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee (legge n. 359); per la lira come è noto tale valore è di £. 1936,27-.

Quindi l’euro esiste già e al di fuori dell’Europa è la moneta di riferimento, infatti tutti i valori dei cambi, delle azioni, dei titoli di stato sono già stati rinominati in euro. Per quanto riguarda la nostra vita comune l’utilizzo della  moneta europea è permesso attraverso quella che è definita “moneta scritturale”, quindi negli accrediti o addebiti bancari, con le carte di credito, con l’uso di assegni ecc.; cioè in tutti quegli scambi che non richiedono l’uso di banconote o monete. Naturalmente il vero impatto forte si avrà dal momento in cui si potranno toccare materialmente gli euro, ma è necessario prepararsi, dati i valori estremamente differenti dell’euro e della lira e per l’introduzione dei decimali a cui non siamo abituati. Si pensi che le attuali 100.000 lire corrispondono a 51,65 euro.

E’ utile ricordare, infine, che dal 1° gennaio 2002 e fino al 28 febbraio 2002 l’euro e la lira convivranno e avranno valore legale. La lira scomparirà poi definitivamente dal 1° marzo 2002, per lasciare posto solo all’euro.

Certamente l’euro non porterà solo problemi, ma innegabili vantaggi. Si pensi solo alla possibilità di girare in molti Paesi dell’Europa senza dover cambiare moneta, ma non è tutto. Si potranno finalmente confrontare i prezzi nei vari Paesi europei e creare un vero mercato concorrenziale unico con notevoli vantaggi per i consumatori.

In tale quadro, poi, non bisogna dimenticare che l’Europa si presenterà verso l’esterno più unita e forte e con il 1° gennaio 2002 verrà a formarsi il più forte mercato attualmente esistente dove si utilizzerà una moneta unica.

Le regole di conversione sono state fissate a livello comunitario e sono pertanto inderogabili e uguali per tutte le valute di tutti i Paesi aderenti all’euro. La conversione degli importi si effettua dividendo la cifra espressa in lire per il tasso di conversione 1 euro = 1936,27 lire. La somma così attenuta deve essere arrotondata al secondo decimale, tenendo conto del valore del terzo decimale: se il terzo decimale è inferiore a 5, la somma sarà arrotondata per difetto, se è superiore o uguale a 5, l’arrotondamento sarà per eccesso.

Le monete e le banconote

Sono previste otto monete metalliche: da 2 e 1 euro, da 50, 20, 10, 5, 2 e 1 cent.. Le monete avranno una faccia comune e una faccia su cui ciascuno Stato membro potrà imprimere un motivo di sua scelta.  

Indipendentemente dai motivi raffigurati, tutte le monete avranno libero corso all'interno degli 11 Stati membri.

Sulla faccia comune è impressa la carta dell'Unione europea su uno sfondo di linee trasversali delimitate ciascuna da due stelle della bandiera europea. Le monete da 1, 2 e 5 cent. mettono in risalto la posizione dell'Europa nel mondo e quelle da 10, 20 e 50 cent. presentano l'Unione come riunione di nazioni. Le monete da 1 e 2 euro raffigurano un'Europa senza frontiere. I modelli definitivi sono stati convenuti al Consiglio europeo di Amsterdam nel giugno del 1997.

Le banconote, di taglio e colore diverso, avranno valori di 500, 200, 100, 50, 20, 10 e 5 euro. I disegni, meramente simbolici, non rappresentano alcun monumento reale, bensì rievocano il patrimonio architettonico europeo. Finestre e portali si ripetono sul lato principale di ciascuna banconota quali simboli dell'apertura e dello spirito di cooperazione dell'UE. Sull'altro lato figurano ponti di epoche diverse, metafora della comunicazione fra i popoli d'Europa e fra questi e il resto del mondo. I motivi e disegni definitivi sono stati presentati nel dicembre del 1996 al Consiglio europeo di Dublino. Tutte le banconote saranno protette da sistemi avanzati contro la contraffazione.

 

I contratti collettivi provinciali di lavoro 1998-2001
del comparto pubblico:
 presentazione del Presidente dell’Agenzia Provinciale per la Rappresentanza Negoziale (A.P.RA.N.)

Ormai la data che sembrava tanto lontana si sta avvicinando a grandi passi. Infatti quest’anno segnerà l’ultimo anno effettivo di circolazione della lira ed assieme alla lira di altre 11 monete europee, che passeranno la mano a partire dal 1° gennaio 2002 all’euro, la nuova moneta unica europea.

Il Governo italiano ha chiamato tutte le pubbliche amministrazioni a svolgere un ruolo di propulsione e guida nel processo di introduzione all’euro. A tal fine ogni Amministrazione, in base alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 giugno 1997, è tenuta a predisporre un programma operativo d’attuazione, che tracci le linee guida che la singola Amministrazione intende adottare durante la fase di transizione che si concluderà il 31 dicembre 2001.

Il regolamento comunitario del 3 maggio 1998 relativo all’introduzione dell’euro definisce un principio generale di continuità dei contratti. L’articolo 14 prevede altresì che “i riferimenti alle unità monetarie nazionali” che figurano nei contratti nel 2002 vanno “intesi come riferimenti all’unità “euro”, da calcolare in base ai tassi di conversione e applicando le regole di arrotondamento definite nel regolamento del 17 giugno 1997.

A prescindere dal problema della continuità dei contratti, risulta peraltro opportuno che tutti i contratti a durata determinata, la cui scadenza sia posteriore al 1° gennaio, nonché quelli a durata indeterminata, come i contratti di lavoro, presentino fin d’ora gli importi in euro.

Attraverso quest’opuscolo l’Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale in collaborazione con il Dipartimento Organizzazione e personale della Provincia autonoma di Trento intende dare il proprio contributo per aiutare a conoscere meglio la nuova moneta e prepararsi ad un passaggio ragionato nei confronti di questa “rivoluzione” che ci aspetta.

La seguente pubblicazione è volta a richiamare l’attenzione degli operatori sul problema dell’impatto dell’euro sui contratti che interessano oltre 30 mila lavoratori e attraverso la rappresentazione grafica degli importi in lire ed in euro della retribuzione fondamentale e accessoria, da un lato, e delle buste paga, dall’altro, a facilitare la familiarità con la nuova moneta.  

Il Presidente dell’A.P.RA.N.
Ferruccio Demadonna